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Stile da star

Stacey Solomon X Primark: la tavola rotonda

Per festeggiare il lancio della seconda collaborazione di Stacey Solomon con Primark, la stelle della TV britannica ha presentato una tavola rotonda insieme ad altre donne ispiratrici. Giovanna Fletcher, Megan Rose Lane e Simone Powderly hanno parlato a cuore aperto con Stacey. Il gruppo ha parlato di temi quali la cura di sé, le esperienze di vita da mamme lavoratrici, l'aspetto fisico e la body positivity, e il ruolo dei social media nella società moderna. Continua a leggere per scoprire alcuni momenti imperdibili…

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Per quanto riguarda lo stile, tutte sono d'accordo nel dire che la comodità va sempre al primo posto...

Giovanna Fletcher

"Il mio stile dipende molto da quello che devo fare, a volte scendo le scale e mio marito Tom esclama: 'Ma dai, seriamente…'. Presento vari programmi TV per bambini ma a volte mi vesto allo stesso modo anche a casa! Spesso mi dedico alla scrittura e non voglio stare lì seduta con i jeans che mi stringono... Quindi più sto comoda, meglio è."

Megan Rose Lane

"Jeans, una T-shirt, un maglione largo, sneakers e a volte una giacca di jeans. Questa è la mia uniforme quotidiana!" Quando vado a fare shopping scelgo sempre i capi più comodi, qualcosa che posso indossare anche per una bella mangiata senza che poi dopo sia troppo aderente".

Le invitate hanno parlato anche di sentirsi bene nel proprio corpo e body positivity, un tema molto caro a Stacey.

Simone Powderly

"Da bambina ho subito dei traumi, quindi durante gli anni dell'adolescenza volevo solo coprirmi al massimo e indossare capi larghi. I miei amici mi dicevano di far vedere di più le mie forme, ma non volevo mai farlo. Prima di uscire, ogni volta preparavo un bel vestito aderente ma poi alla fine sceglievo sempre un modello più largo. Poi ho iniziato a parlarne con uno psicologo e ho spiegato che uno dei miei obiettivi era indossare un abito fasciante senza timore, e nessuno riusciva a credere che qualcosa di tanto semplice fosse un problema per me. Ma ora ho capito che per sentirmi sexy non devo necessariamente indossare indumenti aderenti, piuttosto si tratta di sentirmi bene con qualsiasi capo indossi ed essere serena."

Stacey Solomon

"Credo che sentirsi bene nel proprio corpo sia una battaglia continua per molte persone. Personalmente, è uno degli aspetti a cui lavoro ogni singolo giorno. Mi sento bene nel mio corpo, mi piaccio come sono ma spesso devo ricordarmelo tutti i giorni".

Tutte le donne della tavola rotonda, inclusa Stacey, utilizzano spesso i social, così la presentatrice ha chiesto a tutte cosa ne pensano di questo mezzo di comunicazione.

Giovanna Fletcher

"Per me i social media sono un luogo di espressione molto positivo, soprattutto Instagram. Puoi curare il tuo feed e renderlo uno spazio sicuro... Io seguo solo le altre persone che mi fanno stare bene e per quanto riguarda la maternità, a volte è un'esperienza un po' isolante. Vedere altre donne che stanno vivendo le tue stesse sensazioni ed esperienze mi è di aiuto. Possiamo unirci e darci supporto reciproco. Ricevo anche commenti negativi ma in questo caso mi ripeto che ciò che posto non è destinato a quelle persone. Cancello i commenti negativi perché è la mia pagina e non voglio che anche altre persone cadano nella spirale di negatività".

Megan Rose Lane

"I social media possono avere un ruolo positivo o negativo, dipende da te. Spesso ci dimentichiamo che siamo noi a controllare cosa vediamo e con chi interagiamo. I social media possono avere un impatto molto negativo se ti paragoni costantemente agli altri o se segui qualche pagina solo perché lo fanno tutti. La gente si dimentica che esiste un pulsante per smettere di seguire chi non ti fa stare bene. Consiglio a tutti di fare una selezione ed eliminare gli account che alimentano la negatività".

Simone Powderly

"Lavoro con bambine e ragazze e spiego loro che devono prestare sempre attenzione quando parlano di particolari temi sui social media. Spesso non si rendono conto che con un post o un commento possono scatenare reazioni o sentimenti negativi nelle persone che vivono traumi o stanno passando per situazioni simili a quelle descritte nel post o commento. Consiglio loro di seguire chi le fa sentire bene. Io, per esempio, amo l'acqua e seguo molte pagine che pubblicano foto di mari e oceani, quindi ogni volta che apro i social spero di vedere subito qualche bella immagine acquatica!

Per concludere, le invitate hanno parlato di come tornare a lavorare dopo aver partorito:

Giovanna Fletcher

"Puoi essere la migliore mamma del mondo e avere anche una carriera lavorativa. C'è molta pressione per le donne, come se una cosa escludesse l'altra. Io penso che sia sempre difficile, e qualsiasi scelta tu faccia, un po' di senso di colpa è inevitabile. Ti senti in colpa quando non passi il tempo con i tuoi figli, poi quando sei con loro ma hai altre cose da fare, ti senti in colpa quando ti dimentichi qualcosa... i sensi di colpa sembrano non finire mai per tutta la maternità!

Stacey Solomon

"Penso che spesso ci convinciamo che va bene se lavoriamo, perché lavoriamo per il benessere dei nostri figli. Ma io lo faccio anche perché amo il mio lavoro! E a volte mi sento in colpa per questo. Dovrei davvero amare tanto il mio lavoro? Dovrei essere contenta quando smetto di lavorare? O forse dovrei desiderare di stare tutto il tempo a casa con i miei figli? A volte è una battaglia interiore, come se non mi fosse permesso sentirmi così. Adesso, mi dico che posso sentirmi come voglio, alla fine non importa!